Sei qui

Alla Triennale di Milano l’abitazione come non l’abbiamo mai vista prima

Fino al 12 aprile una esposizione che è molto di più, è una sorta di indagine sul nuovo concetto di casa e sull’abitare contemporaneo. Una mostra pensata come un grande racconto che vive di ambientazioni fisiche, digitali e social MILANO - 999. Una collezione di domande sull’abitare contemporaneo, a cura di Stefano Mirti, è qualcosa in più rispetto a una mostra, è una sorta di indagine, ma anche di laboratorio sul nuovo concetto di casa e di abitare. La casa non è più intesa solo come un luogo, quanto piuttosto come un’esperienza. Questa mostra vuole raccontare queste nuove “esperienze” dell’abitare. Come spiegato dal curatore è una mostra che “parte dalle tre grandi innovazioni di questi anni, da quella tecnologica a quella del costume, fino ai cambiamenti del concetto stesso di famiglia e quindi di casa”.  L’esposizione è dunque una esplorazione sul nuovo abitare, dove il confine tra la singola abitazione e la città è diventato labile e incerto. Una casa che si estende su tutta la città, una città che accoglie forme e modalità diverse dell’abitare e del vivere. Trasformazioni che avvengono in funzione dei nuovi ritrovati tecnologici, delle mutazioni del costume, specchio di un tessuto sociale inquieto alle prese con straordinari cambiamenti epocali. Vengono presentate soluzioni di vario tipo, come ad esempio per chi condivide l'abitazione con altre persone, anche sconosciute, case per chi è malato di Alzheimer, o per chi vive la casa anche come luogo di lavoro. Una mostra coinvolgente per il visitatore e interattiva, quindi da toccare, da provare, da giocare. In Triennale, e anche nei mondi digitali. Collaborativa e mutante in funzione del tempo e dello spazio.  Previsti molteplici workshop, incontri, confronti, scambi, performance, residenze, soggiorni.  http://www.triennale.org ...

Articoli Correlati

Lascia un commento